ShaRA#7 closed: IRAS Vela Shell

di Alessandro Ravagnin and ShaRA Team

Per il settimo progetto, il team ShaRA ha voluto cambiare leggermente le carte in tavola. Siamo sempre stati virtualmente in Cile, ma questa volta non abbiamo utilizzato un telescopio remoto in affitto (dal servizio Chilescope), ma abbiamo utilizzato un Takahashi da 160mm di recente installazione nel complesso ObsTech, sempre a Rio Hurtado, di proprietà di un membro del gruppo. Anche la scelta del target, questa volta, è stata fatta in modo “alternativo”, con una velocissima consultazione via WhatsApp e non con la classica votazione plenaria. La possibilità di sfruttare un telescopio di proprietà ha portato svariati vantaggi: non abbiamo speso soldi, abbiamo potuto calcare la mano con le esposizioni allungandole a piacere, non siamo stati vincolati nella schedulazione dalle fasi lunari, abbiamo potuto fare delle pose di prova per verificare il campo inquadrato e per verificare le emissione del soggetto coi vari filtri della rastrelliera. L’idea iniziale di una composizione SHO, è stata infatti accantonata a valle delle pose OIII di test, che evidenziavano la scarsità delle emissioni su questa lunghezza d’onda. A valle delle sessioni pianificate RGBH, decidemmo anche di fissare una ulteriore sessione SII, per poter divertirci in composizioni differenti (HSS per esempio).

ShaRA#7: il target

Quale target abbiamo scelto per ShaRA#7? La scelta è ricaduta su un complesso nebulare non molto conosciuto e poco fotografato, ma molto affascinante. Da ricerche in letteratura abbiamo avuto notevoli diffilcotà nel trovarne una classificazione/ID. Non esiste traccia in nessun paper (cercando sulla piattaforma ARXIV e sul portale di Harvard), se non su alcune pubblicazioni su Astrobin o pagine personali, che la identificano come BBW56. Approfondendo in rete mi sono però imbattuto in alcuni paper relativi alla IRAS Vela Shell, un anello di emissione infrarossa trovate nelle mappe IRAS della regione Gum-Vela, coincidente con la Nebulosa Gum. Eccola qua:

Dove ci troviamo? Rispetto alla Via Lattea conosciuta dagli astrofotografi, siamo qua:

Che nella mappa H-alpha qui sotto (stesso campo dell’immagine nel visibile qua sopra) emerge in tutta la sua “potenza” come una delle bolle più grandi e luminose del cielo intero.

Ecco qua uno zoom! Riconoscete il complesso nebulare sulla destra? A sinistra, evidenziato dalla freccia rossa, la posizione della Shell IRAS nelle Vele con il target da noi ripreso (punta della freccia).

In riferimento alla posizione sul disco galattico, ipotizzando di alzarci sopra di esso e guardando giù verso casa nostra, la troveremmo qau, poco più distante rispetto al complesso di giovani stelle di Orione che a sua volta è ancora un po’ più distante rispetto il complesso di giovani stelle del complesso dello Scorpione.

Gli astrofisici hanno studiato la cinematica del materiale molecolare associato alle sorgenti puntiformi della mappa IRAS e alle “Southern Dark Clouds” osservate in questa regione e hanno stabilito la presenza di un gigantesco guscio di gas molecolare in espansione. La massa, le dimensioni e la velocità di espansione del guscio portano a ipotizzare che si tratta dei resti di un GMC (Grande Nube Molecolare), in fase di disintegrazione per l’influenza di un’associazione di giovani stelle di tipo OB poste al suo centro (la vicina associazione OB2 delle Vele). Questo scenario è sostenuto da vari fenomeni osservati nella regione come una maggiore formazione stellare, globuli con bordi luminosi (di cui uno è proprio quello che abbiamo fotografato), natura grumosa del gas molecolare ecc., che indicano tutti la disgregazione di una nube molecolare. L’IRAS Vela Shell è un esempio di “super shell” nelle sue prime fasi di evoluzione e molto vicina a noi, dando quindi un’opportunità ideale per studiare questi oggetti ampiamente diffusi sia nella nostra Galassia che nella limitrofa Galassia della Nube di Magellano. Tutte queste info sono reperibili in questi paper: link e link e link.

ShaRA#7: la foto

Orriviamo quindi alla foto! Dopo il record di partecipazioni al superstacking per ShaRA#6 (che ci ha valso la copertina del primo numero del 2024 di Coelum!!!!), siamo toranti a numeri normali. Ecco qua dunque l’elenco dei partecipanti al superstacking ShaRA#7 sugli attuali:

Di Fusco MassimoErkaslan AygenFirenzuoli Marco
Vergani EgidioIorio AndreaLigustri Rolando
Linsalata FernandoLioce DonatoRavagnin Alessandro
Maffioli RiccardoMichieletto GiampaoloTrabuio Cristiano
Elenco Team ShaRA#7

Ecco gli elaborati dei singoli, ottenuti utilizzando l’Epsilon160mm a 530mm di focale, con camera ASI6200mm e filtri Astronomik DeepSkyRGB e Halpha/SII da 6nm; 18 ore di H-alpha, 10 ore SII, 12 ore RGB (250x180s):

Le difficoltà questa volta sono state molte, ma principalmente dovute all’enorme densità stellare nel campo: per far emergere la nabulosità si è dovuto obbligatoriamente lavorare con tool capaci di rimuovere le stelle. La camera di ripresa usata inoltre prevedeva una altissima densità e quantità di pixel, creando le operazioni di elaborazione al PC particolarmente esose.

Infine il superstack finale, ottenuto con la solita formula dopo le votazioni anonime sui singoli elaborati.

ShaRA#7 = Ravagnin * 0,23 + Erkaslan * 0,19 + Lioce * 0,08 + Iorio * 0,08 + Vergani * 0,09 + Ligustri * 0,04 + Maffioli * 0,04 + Linsalata * 0,04 + Firenzuoli * 0,08 + DiFusco * 0,08 + Michieletto * 0,03 + Trabuio * 0,02

Alcuni dettagli dei versanti di questo complesso di gas e polveri che assomiglia molto ad una bellissima montagna delle Dolomiti Italiane!

Ecco qua inoltre una mia ricostruzione della nebulosa GUM12 con evidenziata la montagna ripresa con ShaRA#7, partendo da una ripresa H-alpha reperita sul sito Nasa (apod 2016) e una sovrapposizione ad una ripresa nel lontano infrarosso del telescopio AKARI. La bolla si vede chiaramente, con l’edge posizionata proprio in corrispondenza della nostra montagna (e nel campo una “vecchia” conoscenza del gruppo):

Infine, degne di nota, due galassie classificate come ESO 311-6 e ESO 311-7, la cui ultima si trova a z = 0.003509 (ar 07h44m54.1637, dec 116.2252682), mentre per la prima non esiste redshif misurato. Che siano due galassie interagenti? Mah, chi lo sa….

Con questo io ed il Team ShaRA passiamo e chiudiamo questo settimo progetto; ci si rivede prossimamente con qualche altro bel target dell’emisfero australe.

ShaRA#7 closed: IRAS Vela Shell

For the seventh project, the ShaRA team wanted to change the game slightly. We have always been virtually in Chile, but this time we did not use a rented remote telescope (from the Chilescope service), but we used a recently installed 160mm Takahashi in the ObsTech complex, also in Rio Hurtado, owned by a member of the group . Even the choice of the target, this time, was made in an “alternative” way, with a very quick consultation via WhatsApp and not with the classic plenary vote. The possibility of using a proprietary telescope brought various advantages: we did not spend money, we were able to get involved with the exposures by lengthening them as desired, we were not limited in the scheduling by the phases of the moon, we were able to do test poses to verify the framed field and to check the subject’s emissions with the various filters on the rack. The initial idea of a SHO composition was in fact set aside after the OIII test poses, which highlighted the scarcity of emissions on this wavelength. After the planned RGBH sessions, we also decided to schedule a further SII session, to be able to have fun with different compositions (HSS for example).

ShaRA#7: the target

Which target did we choose for ShaRA#7? The choice fell on a nebular complex that is not well known and little photographed, but very fascinating. From research in the literature we had considerable difficulty in finding a classification/ID. There is no trace in any paper (searching on the ARXIV platform and the Harvard portal), except in some publications on Astrobin or personal pages, which identify it as BBW56. However, delving deeper online I came across some papers relating to the IRAS Vela Shell, a ring of infrared emission found in the IRAS maps of the Gum-Vela region, coinciding with the Gum Nebula. Here it is:

Where are we? Compared to the Milky Way known by astrophotographers, we are here:

Which in the H-alpha map below (same field as the visible image above) emerges in all its “power” as one of the largest and brightest bubbles in the entire sky.

Here’s a zoom!

Do you recognize the nebular complex on the right? On the left, highlighted by the red arrow, the position of the IRAS Shell in the Sails with the target we imaged (arrowhead). In reference to the position on the galactic disk, assuming we rise above it and look down towards our home, we would find it here, a little further away than the complex of young stars of Orion which in turn is still a little further away than the complex of young stars of the Scorpius complex.

Astrophysicists studied the kinematics of the molecular material associated with the point sources of the IRAS map and the “Southern Dark Clouds” observed in this region and established the presence of a giant shell of expanding molecular gas. The mass, dimensions and expansion speed of the shell lead to the hypothesis that it is the remains of a GMC (Large Molecular Cloud), in the process of disintegration due to the influence of an association of young OB-type stars located at its center (the nearby OB2 delle Vele association). This scenario is supported by various phenomena observed in the region such as increased star formation, globules with bright edges (one of which is the one we photographed), lumpy nature of molecular gas etc., all of which indicate the break-up of a molecular cloud. The IRAS Vela Shell is an example of a “super shell” in its early stages of evolution and very close to us, therefore giving an ideal opportunity to study these widely distributed objects both in our Galaxy and in the neighboring Magellanic Cloud Galaxy. All this information can be found in these papers: Gli astrofisici hanno studiato la cinematica del materiale molecolare associato alle sorgenti puntiformi della mappa IRAS e alle “Southern Dark Clouds” osservate in questa regione e hanno stabilito la presenza di un gigantesco guscio di gas molecolare in espansione. La massa, le dimensioni e la velocità di espansione del guscio portano a ipotizzare che si tratta dei resti di un GMC (Grande Nube Molecolare), in fase di disintegrazione per l’influenza di un’associazione di giovani stelle di tipo OB poste al suo centro (la vicina associazione OB2 delle Vele). Questo scenario è sostenuto da vari fenomeni osservati nella regione come una maggiore formazione stellare, globuli con bordi luminosi (di cui uno è proprio quello che abbiamo fotografato), natura grumosa del gas molecolare ecc., che indicano tutti la disgregazione di una nube molecolare. L’IRAS Vela Shell è un esempio di “super shell” nelle sue prime fasi di evoluzione e molto vicina a noi, dando quindi un’opportunità ideale per studiare questi oggetti ampiamente diffusi sia nella nostra Galassia che nella limitrofa Galassia della Nube di Magellano. Tutte queste info sono reperibili in questi paper: link, link and link.

ShaRA#7: the photo

So let’s get to the photo! After the record number of superstacking participations for ShaRA#6 (which earned us the cover of the first 2024 issue of Coelum!!!!), we are back to normal numbers. Here is the list of participants in the ShaRA#7 superstacking on the current ones:

Di Fusco MassimoErkaslan AygenFirenzuoli Marco
Vergani EgidioIorio AndreaLigustri Rolando
Linsalata FernandoLioce DonatoRavagnin Alessandro
Maffioli RiccardoMichieletto GiampaoloTrabuio Cristiano
Elenco Team ShaRA#7

Here are the individual results, obtained using the Epsilon160mm at 530mm focal length, with an ASI6200mm camera and stronomik DeepSkyRGB and 6nm Halfha/SII filters; 18 hours H-alpha, 10 hours SII, 12 hours RGB (250x180s):

The difficulties this time were many, but mainly due to the enormous stellar density in the field: to bring out the cloudiness it was necessary to work with tools capable of removing the stars. The camera used also had a very high density and quantity of pixels, making the processing operations on the PC particularly expensive.

Finally, the final superstack, obtained with the usual formula after anonymous voting on the individual submissions:

ShaRA#7 = Ravagnin * 0,23 + Erkaslan * 0,19 + Lioce * 0,08 + Iorio * 0,08 + Vergani * 0,09 + Ligustri * 0,04 + Maffioli * 0,04 + Linsalata * 0,04 + Firenzuoli * 0,08 + DiFusco * 0,08 + Michieletto * 0,03 + Trabuio * 0,02

Some details of the slopes of this gas and dust complex which looks a lot like a beautiful mountain in the Italian Dolomites!

Here is also my reconstruction of the GUM12 nebula with the mountain imaged with ShaRA#7 highlighted, starting from an H-alpha image found on the NASA website (apod 2016) and an overlap with a far infrared image from the AKARI telescope. The bubble can be seen clearly, with the edge positioned right at our mount.

Finally, worthy of note, two galaxies classified as ESO 311-6 and ESO 311-7, the latter of which is located at z = 0.003509 (ar 07h44m54.1637, dec 116.2252682), while for the former there is no measured redshif. Are they two interacting galaxies? Well, who knows….

With this, Team ShaRA and I move on and close this seventh project; we’ll see you again soon with some other nice targets from the southern hemisphere.

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